Wentworth Miller si confessa: <<sono gay>>.
L'attore, conosciuto per il suo ruolo nella serie tv Prison Break nel quale interpretava il protagonista Michael Scofield, fa coming out.
<<Vivere controllandosi continuamente. Avere paura anche solo di camminare, perché a qualcuno la tua camminata potrebbe non piacere, potrebbe trovarla strana. Ed attaccarti per questo...>>. Ha trascorso la sua intera vita a nascondersi, per colpa di preconcetti assolutamente sbagliati ed inaccetabili, ma ora non ce l'ha fa più ed è così che decide di rivelare al mondo il suo segreto più nascosto.
Probabilmente se non fosse stato per l'invito al St. Petersburg International Film Festival questo lato di sè non sarebbe mai venuto a galla. <<Essere gay e lavorare ad Hollywood non è sempre facile. Aver paura di non trovare più lavoro, o essere costretti a recitare sempre nello stesso ruolo... >>. Ed effettivamente non ha tutti i torti. Per esempio un suo collega Matt Bomer, gay dichiarato da anni, non potrà prendere parte al film "50 sfumature di grigio" perchè ritenuto <<non adatto al ruolo, troppo eterosessuale per lui>>, quando invece gli stessi fans del libro l'avrebbero voluto nella parte di Christian Gray. Per chi non lo sapesse ha recitato anche nel film "Magic Mike", nel ruolo di uno spogliarellista, ed un ruolo più etero di quello non c'è!
Tornando alla confessione di Wentworth, Miller rivela che doveva fare coming out sia per se stesso, sia per combattere contro chi considera gli omosessuali dannosi come la peste.
Forse, quando e se la situazione migliorerà, sarò libero di prendere una decisione diversa.
Ad allora.
Wentworth Miller>>.
L'attore non si ferma qui e decide di svelare un altro fatto del suo passato, alleggerendo l'enorme peso che si portava dietro da anni. «Ero un bersaglio. Dovevo parlare nel modo giusto, stare in piedi nel modo giusto, muovere le mani nel modo giusto. Ogni giorno era un test, e c'erano mille modi per fallirlo. Mille modi per non raggiungere gli standard di qualcun altro su ciò che è accettabile o meno. La prima volta che ho provato a uccidermi avevo 15 anni. Ho aspettato fino a che non sono rimasto solo a casa, e ho inghiottito una confezione di pillole. Non ricordo cos'è successo nei giorni successivi, ma sono abbastanza sicuro di essere tornato a scuola il lunedì mattina come se niente fosse».
Questa è solo una delle testimonianze che si aggiunge a tante altre, fatta da personaggi famose, influenti e non. Ma è mai possibile che nel 2014, ci sia ancora una discriminazione simile? Viviamo in un'epoca dove programmi diseducativi per bambini e non solo, passano alla tv e vengono anche elogiati, mentre persone innocenti e vittime del bullismo perdono la vita o tentano il suicidio. Speriamo che le dichiarazioni di Went siano servite a qualcosa, dunque.
Neve